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Se cala persino il BTP trentennale…

La notizia del calo del rendimento del BTP trentennale, unitamente a quanto accaduto nei giorni scorsi con i rendimenti dei BOT, induce a quanche ulteriore riflessione sulla corsa al rendimento, soprattutto obbligazionario, svincolato da qualsiasi considerazione sulla combinazione, appunto, rischio-rendimento. Non può essere sfuggito che il rendimento dei titoli di Stato sia più elevato proprio in corrispondenza delle scadenze più lunghe: il tempo in finanza è tutto e più ampio è il periodo che divide il momento della sottoscrizione e/o dell’acquisto dal momento della scadenza, più elevato è il rischio, dal momento che si amplificano le possibilità del verificarsi di eventi pregiudizievoli per il sottoscrittore.

Non solo. In relazione alla detenzione di titoli di Stato e di obbligazioni a tasso fisso, esiste in finanza un concetto noto come volatility o duration modificata, che esprime di quanti punti percentuali varierà il prezzo del titolo al variare di un punto dei rendimenti. La relazione è inversa, ovvero a tassi in aumento corrispondono prezzi in diminuzione e viceversa. Orbene, la volatility del BTP trentennale è pari al 16,39%: in altre parole, è sufficiente che i tassi di interesse si alzino di un solo punto percentuale per provocare una diminuzione del valore del BTP trentennale del 16,39%. Certo, in teoria può accadere anche il contrario (riduzione dei tassi ed incremento del valore dello strumento), ma non in questo momento, con i tassi mai così bassi e destinati, quasi per forza, a salire in breve tempo. La precisazione, contenuta in tanti articoli, che la volatilità non tocca coloro che tengono lo strumento fino alla scadenza, ovvero per 30 anni (!), ignora o finge di ignorare che si tratta di un periodo di tempo lunghissimo, che fa di questo titolo uno strumento adatto ad investitori istituzionali con capitale paziente -fondi pensione o simili- non adatto a piccoli risparmiatori.

Non adatto. E’ abbastanza chiaro?

Di johnmaynard

Associate professor of economics of financial intermediaries and stock exchange markets in Urbino University, Faculty of Economics
twitter@profBerti

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