Il primo ministro greco, George Papandreou, ha dichiarato che “Atene darà il sangue” pur di ristabilire la propria credibilità. Il problema è che quella credibilità, in un paese come la Grecia, storicamente molto conflittuale, dominato da sindacati corporativi ed irresponsabili, con un tessuto sociale tutt’altro che coeso, è tutt’altro che facile da ritrovare. La Grecia non può essere salvata nè dalla UE, né dalla BCE, perché lo vieta il trattato di Maastricht, mentre non sarebbero vietati aiuti bilaterali. Chi possano essere, non è dato sapere. Ma è difficile immaginare che il costo del salvataggio di un Paese dell’UE non sia approvato da tutti i Paesi membri, ne andrebbe della credibilità dell’Unione e della fiducia reciproca, a futura memoria.
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