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Primati culturali.

Federico Fellini

Debiti per oltre 220.000 euro e la concreta possibilità di chiudere. Per andare in discoteca, in palestra, per fare case e centri commerciali (non ce ne sono abbastanza, soprattutto a Rimini) i soldi si trovano, per mandare avanti uno dei pochi veri primati culturali della città, evidentemente no.

Dal sito della Fondazione Fellini, http://www.federicofellini.it/, si apprende che i geni che sono riusciti a fare andare male anche Fellini sono i signori qua sotto.

Presidente della Fondazione Federico Fellini, nata nel 1995 per espressa volontà della sorella del regista, Maddalena Fellini, e del Comune di Rimini, è Pupi Avati. Tullio Kezich ne è stato Presidente onorario fino al 17 agosto 2009, giorno della sua dolorosa scomparsa.

Il Consiglio di amministrazione è composto da Giuseppe Chicchi, vicepresidente, Francesca Fabbri Fellini, in rappresentanza della famiglia, Alessandra Priante per Cinecittà Holding, Francesco Alberoni, Presidente del Centro Sperimentale di Cinematografia, Stefano Pivato e Guido Candela per il Comune di Rimini, Massimo Sorrentino per la Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini.

Il direttore è Vittorio Boarini, per trent’anni alla guida della Cineteca Comunale di Bologna. Del Comitato scientifico fanno invece parte Gian Piero Brunetta, Michele Canosa, Maurizio Giammusso, Jean A. Gili, Angelo Libertini, Vincenzo Mollica, Jacqueline Risset, Gianni Rondolino, Mario Sesti, Giorgio Tinazzi e Sergio Zavoli.

Gli elementi centrali del programma che la Fondazione intende continuare a svolgere nei prossimi anni sono la promozione di iniziative con cui celebrare l’opera del Maestro e la costituzione di un vero e proprio centro di studi felliniani che rappresenti un punto di riferimento ineludibile sul piano nazionale e internazionale.

Ciò comporta la costituzione di una biblioteca che comprenda tendenzialmente tutti i testi riguardanti il Maestro, unitamente all’archivio delle carte, delle foto, dei manifesti, dei disegni, e che integri quanto la Fondazione possiede (ed è un patrimonio cospicuo) con quello che verrà in seguito acquisito attraverso un’azione mirata.

Naturalmente non saranno trascurati i film, per i quali sono previsti interventi specialistici di conservazione e restauro.

Di johnmaynard

Associate professor of economics of financial intermediaries and stock exchange markets in Urbino University, Faculty of Economics
twitter@profBerti

Una risposta su “Primati culturali.”

[…] Fra debiti della Fondazione Fellini, chiusure di discoteche che vendono alcoolici ai ragazzini e inserimento della città nella top ten della criminalità, qua da queste parti ce la si cava mica male. Sono primati, chissà che ponderazione hanno nella determinazione del PIL della felicità di questa provincia così felice? […]

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