
Radiocor di venerdì 26 febbraio riporta le dichiarazioni di Paolo Biasi, presidente di Fondazione Cariverona e primo azionista di Unicredit, che si è detto convinto che il dividendo sarà distribuito, “pur essendo consapevole delle difficoltà del momento.”
Finché i rischi sono stati remunerati da dividendi elevati, nessuno se n’è preoccupato, anzi, si sono incentivati i comportamenti dei manager tesi a massimizzare la creazione di valore. Poi, appena scoppiata la crisi, anche di fronte all’evidenza dell’assoluta insufficienza del patrimonio di base di Unicredit, gli azionisti si sono rivelati riottosi di fronte all’ipotesi di rafforzare il capitale nell’unico modo possibile, ovvero incrementandolo con soldi veri. Ora, quando il buonsenso consiglierebbe di lasciare i soldi in banca, accantonandoli a riserve, si viene a bussare a denari, dando pessimo esempio di sé -quanto distano simili richieste dall’avidità?- e pessimo esempio di incoerenza alle aziende, soprattutto PMI, invitate a ricapitalizzare.
Se questo significa essere consapevoli delle difficoltà del momento…