Categorie
Energia, trasporti e infrastrutture Giulio Tremonti Sviluppo

Come quintuplicare il costo della bolletta energetica.

Massimo Mucchetti, sul Corriere di oggi, riporta la storia, assai istruttiva per chi si interessi di energia e del suo inevitabile legame con lo sviluppo, raccontata nel blog di Chicco Testa.

Mucchetti, che è condirettore di un giornale che è pur sempre il paladino di tutto quanto sia politically correct, forse non è stato letto con attenzione dai suoi azionisti di riferimento e, soprattutto, dal grande giornalista collettivo, ecologista, verde e pacifista: altrimenti non sarebbe neppure a pag.29, nella pagina delle lettere a Sergio Romano (bisogna provare a leggerne un po’ per rattristarsi fino in fondo sul destino del Paese), forse sarebbe accanto alle previsioni del tempo. In sostanza, la storia riportata sul Corriere fa capire quanta ideologia ci sia dietro un affare che, molto redditizio per alcuni, rischierebbe di costare carissimo al contribuente italiano. Il che, oltre a far riflettere sui già paventati rischi di flop per chi sposa ad occhi chiusi la causa del fotovoltaico, mi fa sperare, ed è tutto dire, nella chiusura dei cordoni della borsa da parte di Tremonti.

Anyway, le conclusioni di Mucchetti dovrebbero bastare: “(..) tra timori del vecchio monopolio e compiacenza verso i furbetti dell’ecologia, la green economy in salsa di pomodoro sta rinnovando gli orrori del Cip 6, che arricchì petrolieri ed industriali vari con gli aiuti di Stato alla produzione elettrica.”

Continuiamo a riparlarne, per intanto c’è il link permanente al blog di Chicco Testa.

Categorie
Banche BCE Liquidità Relazioni di clientela Rischi

Il credit crunch e la liquidità dei bilanci bancari.

Il Sole 24 Ore, a firma di Giuseppe Chiellino, ipotizza che si stia preparando un nuovo credit crunch, stante l’ammontare elevatissimo di liquidità che le banche europee hanno parcheggiato presso strumenti diversi da quelli degli impieghi in prestiti. In realtà l’ipotesi pare più lo spunto per un lancio giornalistico di una questione un po’ più tecnica e specifica, ovvero il venire a scadenza di tutte le operazioni di open market fatte in passato dalla BCE per dare liquidità ai mercati.

Il credit crunch c’è stato, continuare ad evocarlo non serve a tenerlo lontano. Servirebbero piuttosto atteggiamenti e culture della relazione di clientela diverse, da parte della banche e da parte delle imprese: il che, stante quello cui si assiste in questo periodo, pare essere, purtroppo, uno degli aspetti che la crisi ha meno modificato.

Categorie
BCE Bolla immobiliare Crisi finanziaria Germania Sviluppo

Contenti di drogare (il settore delle costruzioni).

(..) La causa della mancanza di competitività di molti paesi europei non sono i guadagni di competitività della Germania, ma politiche sbagliate perseguite negli ultimi anni. Per esempio, in Portogallo e soprattutto in Spagna la crescita economica degli ultimi 15 anni si è concentrata esclusivamente nel settore delle costruzioni: per anni e anni i governi sono stati contenti di drogare questo settore, ignorando la perdita di competitività del resto dell’economia. Mancate riforme del mercato del lavoro, una pressione fiscale forte (per chi paga le tasse) e un impiego pubblico gonfiato hanno fatto il resto.

Alberto Alesina, Roberto Perotti, Il Sole 24 Ore, 26 giugno 2010