
(..) La conseguenza, e qui sta l’indicazione di policy più importante, è che aumentare il patrimonio e migliorare la liquidità delle banche (cioè procedere spediti per realizzare Basilea-3) non solo non minaccia la ripresa, ma è condizione essenziale per una crescita mondiale sostenibile. Una serie di esercizi di simulazione dimostra come un maggior livello di patrimonio potrebbe ridurre lo spread che oggi i mercati chiedono per finanziare le banche e dunque compensare i maggiori costi per la ricapitalizzazione. Non solo. Se le banche attuassero processi di ristrutturazione più severi, riducendo i costi operativi (e i livelli di remunerazione) come hanno fatto tutti i settori produttivi che hanno attraversato crisi strutturali, si potrebbero realizzare condizioni di redditività migliori di quelle passate e si potrebbe aumentare il credito al settore produttivo, come aveva già mostrato un altro esercizio condotto dalla Bank of England nel recente Financial Stability Report.
È la risposta più convincente ai banchieri che si stracciano le vesti sostenendo che le nuove misure prudenziali avrebbero effetti disastrosi sulla redditività e sull’offerta di credito. Dunque la riforma non deve affatto essere rimandata a tempi migliori: come per il rigore fiscale, si può e si deve cominciare subito, anche se ovviamente con la dovuta gradualità.(..)
Marco Onado, Il Sole 24 Ore, 30 giugno 2010