Non so perché il presidente del Milan abbia scelto di visitare il campus (campus? se l’università è telematica che campus è? un magazzino di pc?) telematico dell’università telematica gestita dal CEPU. So che mi basterebbe sapere da dove viene il gestore per poter dire che l’università telematica non solo non mi interessa, ma anche che credo sia la cosa più lontana da ciò che serve ad educare e formare una persona. Molti anni fa, occupandomi per la prima volta di promozione di Ateneo e di Facoltà, ebbi l’occasione di incontrare madri che venivano ad Urbino con i loro figli, quando non al posto dei loro figli, per informarsi se la frequenza fosse obbligatoria, se si potesse studiare a distanza, se bastassero i libri ed, eventualmente, il CEPU. Ho smesso di stupirmi, dopo le prime volte, non ho smesso di mettere in guardia, alla prima ora di lezione all’inizio di ogni semestre accademico, dal cercare di passare i miei esami con il metodo CEPU.
L’università è rapporto fra persone, che si implicano e si mettono in discussione, che si fanno interrogare dall’altro, da chi hanno di fronte e che facendo questo rendono nuovo ed impegnativo ogni momento, fosse anche la spiegazione dell’argomento più classico e stranoto. L’esperienza di questi anni, senza nulla togliere all’impegno di chi studia e lavora, e che si colloca, evidentemente, in una posizione diversa, è stata straordinariamente interessante e ricca perché ha sempre approfondito e ricercato il rapporto. Quello che, nella sfida educativa, non prevede ruoli, ma compiti e, comunque, pur nell’oggettività di una posizione differente, richiede l’implicazione ed il coinvolgimento personale. Quel rapporto a cui io non intendo rinunciare.