Qualcuno ha annotato che certi corporate bond hanno un rendimento paragonabile al costo di un caffè. E che è del tutto inspiegabile la corsa a titoli che rendono, appunto, un misero 1%, pur non rappresentando l’emittente uno Stato sovrano. Le spiegazioni sul credit crunch e sulla ritrosia delle banche a concedere nuovi fidi, che renderebbe conveniente per le imprese finanziarsi sui mercati convincono fino a un certo punto, perché spiegano solo una parte della questione. L’altra parte sembra riconducibile alla ricerca, sempre ed incessantemente perseguita, di alti rendimenti, da parte di risparmiatori dotati di liquidità. Vivaddio, gli stessi che fra qualche anno si lamenteranno, con le associazioni di consumatori al loro fianco, di essere stati truffati, trascurando di essere sinceri con sè stessi, ricordando quello che stavano cercando in quel momento, ovvero rendimenti elevati, a prescindere.
E pensare che il caffè dovrebbe rendere più svegli.