Alla fine un accordo è stato raggiunto. Basilea 3 vede la luce, sia pure cautamente e molto, molto gradualmente.
Le preoccupazioni espresse dal presidente dell’associazione bancaria europea, Alessandro Profumo, devono avere avuto una qualche eco nella riunione dei banchieri centrali che hanno stabilito che i requisiti di capitale debbano sì raddoppiare, ma nell’arco di ben 8/10 anni.
I nuovi requisiti sono più severi, il Tier 1 viene incrementato del 50%, il capitale di qualità primaria passa dal 2% al 4,5% ed oltre ai requisiti attuali dovrà essere stanziato un ulteriore buffer, o cuscinetto, di capitale del 2,5%, con evidente funzione anti-ciclica. Se si considera che in aggiunta a quanto evidenziato, sarà inasprito il regime delle deduzioni degli elementi non computabili, il quadro risulta indubbiamente più serio e più severo. Serietà, purtroppo per chi scrive, malauguratamente attenuata dalla constatazione che, fra una proroga e l’altra, le nuove regole entreranno in vigore fra il 2020 ed il 2023 (sic). Non resta che sperare che quanto contenuto nell’accordo di questa sera non risulti, nel frattempo, superato da nuove crisi e, soprattutto, da nuovi, innovativi, comportamenti di moral hazard. Comunicato_Comitato_Basilea_inglese
Una risposta su “Sic transit Basilea 3.”
[…] nuovamente evidenziato le difficoltà, a fronte dei più stringenti requisiti patrimoniali di Basilea 3, proprio delle Landesbanken, banche regionali, pubbliche a tutti gli effetti, grandi centri di […]
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