Perché Dieter Rampl si merita la header del blog? Perché, dimenticandosi di essere stato salvato da Alessandro Profumo quando era a capo della tedesca Hypoverein Bank, che stava per fallire, è diventato Presidente di Unicredit senza fare un plissè (chissà cosa ne pensa dell’argomento la signora Merkel?) e ha capeggiato la congiura di palazzo che ha tenuto banco nei commenti della scorsa settimana, finendo per defenestrare il CEO più arrogante d’Italia.
Leggere i commenti, i servizi giornalistici che parlano della comunità finanziaria in trepida attesa, quasi fosse una tribù primitiva di buoni selvaggi privata del suo sciamano, non fa sorridere, è assai irritante. Quegli stessi giornalisti che, durante il lungo regno di Profumo hanno fatto sempre interviste -e servizi- assai proni ed inginocchiati ed ora, oggettivamente, sembrano dimenticare la vera questione, ovvero quale concezione di banca fosse dietro il lavoro di Profumo (solo il Foglio ha sottolineato l’anodino e freddamente tecnico approccio del bocconiano ex McKinsey). E rispetto alla quale sarebbe ora di cominciare a chiedersi se il fare una grande banca internazionale sia davvero un valore in sé.