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Per il recupero della credibilità e della reputazione.

Intervenuto al Convegno del Credito Cooperativo dell’Emilia-Romagna a Baveno, Pier Luigi Celli, Direttore generale dell’Università LUISS, ha rammentato di avere lavorato come consulente di Unicredit “per il recupero della credibilità e della reputazione.”

Viste le conseguenze legali di quanto operato dalla banca, viene qualche dubbio: non tanto sulle abilità professionali del dott.Celli, quanto piuttosto sul destinatario delle sue attività di consulenza.

Di johnmaynard

Associate professor of economics of financial intermediaries and stock exchange markets in Urbino University, Faculty of Economics
twitter@profBerti

3 risposte su “Per il recupero della credibilità e della reputazione.”

Caro John Maynard,
commento il tuo post con una certa esitazione perché tocca alcuni ricordi personali. Quando Pierluigi Celli è stato quasi forzato ad accettare quell’incarico in Unicredit (lo dice lui stesso nei suoi libri) io ero già dentro alla banca e salutai il suo arrivo con grande speranza. E’ vero, Celli venne ingaggiato non per fare il capo del personale, mestiere che aveva fatto con coraggio alla RAI, ma per guidare una ‘cosa’ nuova che si chiamava Corporate Identity quando ancora la gente non si riempiva la bocca di Corporate Social Responsibility e sigle del genere. C’erano già problemi di reputazione, noti a tutti all’interno e Celli poteva fare qualcosa o molto.
Però alla fine non lo lasciarono libero di lavorare, non gli permisero di essere quell’anima fuori dagli schemi che sapeva essere, anche per fare recuperare credibilità e reputazione alla banca (ma forse a tutto il sistema bancario….). Non è successo solo a lui, ma ad altri che volevano provare a cambiare le regole. Hanno preferito quella farsa di Patti Chiari. Ricordo che la sua uscita dal gruppo bancario è stata traumatica e condita di nessuna riconoscenza. E’ già molto che Celli ne parli e non abbia rimosso una parentesi poco bella.

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E in effetti il post dell’ottimo Fabio mi offre la possibilità di precisare che il problema, se mai non fosse chiaro, non e’l’eccellente manager Celli, ma chi lo ha usato solo per far finta di cambiare, senza in realtà cambiare nulla.

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