Massimo Mucchetti, sul CorrierEconomia di lunedì, parla di Unicredit come di un fortino, che si scopre scalabile. E sottolinea i dubbi della Banca d’Italia, stretta fra diritto di gradimento (da riesumare) e discrezionalità (insieme alla moral suasion, uno dei massimi strumenti di vigilanza strutturale). La sensazione che si trae dalla lettura dell’articolo, oltre che dalle considerazioni del Collega Resti, dell’Università Bocconi, intervistato in breve, è che le scalate siano buone e facciano tanto “mercato contendibile dei diritti di proprietà“, dunque molto british: ma solo se riguardano poteri sgraditi o ai quali non si è vicini. In attesa di capire se il nuovo management di Unicredit sarà all’altezza di quello vecchio e, inoltre, se si debba salutare con favore la difesa dell’italianità di Piazza Cordusio, viene immediato ricordare quanto ampiamente deprecato dal Corriere stesso, oltre 5 anni fa, in occasione delle scalate alle banche ed al tentativo di Stefano Ricucci di salire in RCS.
I diritti di proprietà, in effetti, devono essere contendibili: ma non troppo.