Da un articolo del Sole 24 Ore on line apprendiamo che “Il settore bancario italiano secondo Moody’s si merita nel complesso un rating “C” che indica un’adeguata «forza finanziaria intrinseca». La media del comparto, ponderata per le dimensioni, «è fortemente influenzata dai rating più elevati di Unicredit (C) e Intesa Sanpaolo (B-). La media non ponderata dei rating Bfsr delle banche italiane è «C-» segno che la maggioranza delle banche è vulnerabile alle avversità». Il livello di rating, relativamente solido, delle due banche maggiori secondo Moody’s fa eccezione in quanto, nonostante una qualità degli attivi non forte, riflette la forza della rete commerciale.”
Qui si deve confessare la propria ignoranza: sinceramente non si era giunti a pensare che, nonostante una “qualità degli attivi non forte“, si potesse tuttavia confidare nella “forza della rete commerciale“.
Sarebbe interessante spiegare lo stesso concetto ai molti titolari di Pmi che stanno assistendo al razionamento del credito verso le loro imprese in questo periodo. Ma sarebbe anche interessante sapere che cosa si intende veramente per “forza della rete commerciale”: per esempio, la forza di saper vendere derivati come se fossero caramelle?