Categorie
Banche Vigilanza bancaria

Compensi trasparenti.

Il Comitato di Basilea per la supervisione del sistema bancario internazionale ha pubblicato oggi un proprio documento, consultabile anche su johnmaynard, che dovrebbe servire a rendere edotti i clienti delle banche sulle politiche retributive in grado di mettere in pericolo l’equilibrio gestionale.

L’intento è sicuramente lodevole, così come era lodevole, illo tempore, l’enunciazione di uno dei pilastri di Basilea 2, il terzo per l’appunto, mai applicato nella pratica. Ora, stante quanto contenuto nel documento, si dovrebbe cominciare a concretizzarlo. Di buone intenzioni sono lastricate le strade che conducono alle caldaie di Satanasso, diceva Kit Carson, l’indimenticabile pard di Tex Willer: anche allora, quando Basilea 2 venne varata, si parlò di fair-play regulation, di disclosure sulle politiche creditizie e sui rischi assunti, sulla combinazione rischio-rendimento e quanto altro. Non si vuole apparire noiosi, ma talvolta si ha l’impressione che l’unica cosa che i banchieri davvero capiscono, perché fa loro davvero male, è l’agire sulla leva del capitale: proprio.

Categorie
Banche Indebitamento delle imprese PMI

Nuovi rating per piccole e micro-imprese.

Nell’intento di agevolare il difficile lavoro di comprensione delle reali esigenze delle piccole imprese da parte delle banche, soprattutto da parte di quegli istituti, segnatamente quelli locali, che più di tutti si distinguono per la loro capacità di assistenza nei confronti di tale genere di aziende, iniziamo da oggi la pubblicazione di una nuova scala di rating, da adottarsi per la valutazione del merito di credito e scaturita da lunghi studi e ricerche empiriche. Consapevoli della grande importanza assunta dagli elementi di tipo qualitativo, iniziamo da questi, per poi procedere, nei prossimi giorni, alla pubblicazione dei rating settoriali, andamentali ed alla classificazione delle garanzie.

Componente qualitativa: principali caratteristiche dell’imprenditore sotto il profilo della cultura gestionale, della preparazione tecnica, del bagaglio di competenze.

Caimano:

l’imprenditore si caratterizza per la modesta estensione degli arti superiori, con le mani girate all’indietro. Fatica nel mettere le mani in tasca, ma coglie ogni pur minima opportunità di business. Può essere nato ovunque, ma se è di Riccione è meglio. Coltiva eccellenti rapporti con le P.A., è attivo, direttamente o no, anche nell’edilizia. Di solito ha studiato, ma se non lo ha fatto, una laurea honoris causa gli viene comunque rimediata. Quando esistevano le calcolatrici con rotolo di carta, faceva arrotolare il medesimo per riutilizzarlo, dall’altra parte: lo stesso rotolo, peraltro, poteva essere stampato sia a sinistra, sia a destra, con evidente efficientamento dei costi amministrativi. Possiede una Audi Q7.

Cinghiale:

l’imprenditore classificato come cinghiale ha studiato poco, o per meglio dire, il giusto. Non frequenta salotti, legge –una volta al mese quando va dal barbiere- Panorama, Stadio o Tuttosport tutti i giorni, ma al bar. Pur non avendo studiato, sa fare abbastanza bene i conti: partendo dal bilancio di cassa ricostruisce quello di competenza, contando i soldi che tiene in tasca rigorosamente arrotolati; se crescono, ha guadagnato, sennò no. Può essere nato ovunque, ma se è nato nelle province dell’area “La vera Romagna Folk” (Forlì, Cesena, Ravenna, la zona Imolese della provincia di Bologna) è meglio. Possiede un Porsche Cayenne giallo canarino.

Cinghialone:

il cinghialone è gioviale ed allegro, consapevole dei suoi limiti culturali e gestionali. Pensa che sia meglio tirare a campare che tirare le cuoia, dunque ha un orizzonte temporale di breve periodo (semestrale). Gli investimenti, che li facciano gli altri. Ha comprato il capannone, quando i prezzi erano al massimo, ma tanto gli immobili si rivalutano sempre. Pensa che se le banche facessero meno pubblicità e spendessero meno di agende e calendari il denaro costerebbe meno, ma intorno a Natale comincia a chiedere sia agende, sia calendari. Per lui il momento clou della convention dei soci è quando si mangia: partecipa fisso alle gite della banca organizzate per i soci, spendendo soldi che non ha e che la banca gli presta. Può essere nato ovunque, ma se è nato in Veneto o nelle province di Ascoli e Macerata è meglio.

Possiede un Mercedes a GPL nero.

Cinghiale a pelo lungo:

Quando al principio del mondo, durante la creazione, distribuivano la finezza e la cortesia il nostro si era assentato: è stato assente anche quando distribuivano la bella presenza e l’eleganza. Purtroppo era distratto anche quando veniva data la sensibilità. Pensa che tenere la contabilità serva a “scaricare” la macchina e che i consulenti ti dicano quello che sai già, quindi non servano a nulla. Non presenta bilanci, perché quando non è in contabilità semplificata pensa che sia ingiusto dare il proprio bilancio, falso, ad una banca che fa anch’essa bilanci falsi. Può essere messo a rientro solo mediante notifica a mezzo teste di cuoio dei Royal Marines, perché non capisce neanche le tozze. Possiede un’Alfetta Rossa a benzina, 1800 cc.

Categorie
BCE Crisi finanziaria Liquidità Risparmio e investimenti Unicredit

Fund raising.

La concorrenza sul mercato dei bond, stante quanto affermato da Bloomberg, non solo è destinata ad aumentare, ma sembra anche dover fare i conti con emissioni di proporzioni davvero imponenti, finalizzate a consentire i salvataggi cui stiamo assistendo in questo scorcio finale del 2010. All’Irlanda servono 34,1 € billions, a Francia e Germania 486 € billions, 90 alla Spagna. e 19 al Portogallo. Già basterebbero queste cifre, e i contendenti che le vanno cercando, per pensare che il 2011 sarà un anno nel quale non ci si annoierà. Nel frattempo, per non sapere né leggere, né scrivere, chi si compra il subordinato 2016 di Unicredit incassa un rendimento effettivo lordo a scadenza dell’11%. Non lo sapremo mai -o forse sì, alla prossima perizia in Tribunale- ma leggendo l’articolo del Sole 24 Ore di Vittorio Carlini, che non a caso comincia con il caveat che non si tratta di sollecitazione al pubblico risparmio, ma sarebbe interessante sapere quanti di coloro che sottoscrivono un’obbligazione subordinata rischiano, se la banca dovesse fallire, di non prendere un centesimo: e se, proprio per questo, si rendono conto che quel rendimento, così elevato, non è gratis.