La concorrenza sul mercato dei bond, stante quanto affermato da Bloomberg, non solo è destinata ad aumentare, ma sembra anche dover fare i conti con emissioni di proporzioni davvero imponenti, finalizzate a consentire i salvataggi cui stiamo assistendo in questo scorcio finale del 2010. All’Irlanda servono 34,1 € billions, a Francia e Germania 486 € billions, 90 alla Spagna. e 19 al Portogallo. Già basterebbero queste cifre, e i contendenti che le vanno cercando, per pensare che il 2011 sarà un anno nel quale non ci si annoierà. Nel frattempo, per non sapere né leggere, né scrivere, chi si compra il subordinato 2016 di Unicredit incassa un rendimento effettivo lordo a scadenza dell’11%. Non lo sapremo mai -o forse sì, alla prossima perizia in Tribunale- ma leggendo l’articolo del Sole 24 Ore di Vittorio Carlini, che non a caso comincia con il caveat che non si tratta di sollecitazione al pubblico risparmio, ma sarebbe interessante sapere quanti di coloro che sottoscrivono un’obbligazione subordinata rischiano, se la banca dovesse fallire, di non prendere un centesimo: e se, proprio per questo, si rendono conto che quel rendimento, così elevato, non è gratis.