
La notizia che lo spread sui Bund Tedeschi è arrivato, per gli emittenti italiani, ad 80 punti base (76 per Unicredit) viene giustificata con il “diluvio” di vendite da parte degli emittenti stessi, bisognosi di fare raccolta a tutti i costi. Diluvio che unito alla scarsa fiducia degli investitori nei conti dei paesi europei, innalza il costo del funding, soprattutto per le banche.
Non vi sarebbe nulla di strano in tutto questo, ma resta un dubbio, che le vicende di questi anni non hanno certamente sopito.
Quanti di tutti coloro che stanno sottoscrivendo questi bond, a tassi più elevati perché più rischiosi, sono consapevoli della combinazione rischio-rendimento? Siamo proprio sicuri che siano solo investitori istituzionali, consci di essere alla ricerca di elevati rendimenti? E quanti “piccoli risparmiatori”, fra qualche anno, piangeranno come coccodrilli, per il “risparmio tradito”?
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