Antonella Olivieri sul Sole 24 Ore di sabato esamina il caso Philogen, menzionando l’indagine in corso da parte di Consob sulla mancata quotazione della società farmaceutica toscana. Olivieri sottolinea, in partiolare, la non valutabilità della società -secondo Analisi mercati finanziari- in particolare per l’investitore retail, causa la volatilità dei risultati economici (il Mol positivo al 30 settembre 2010, in controtendenza rispetto al 2009, raggiunto grazie ai risparmi di costo), l’eccessiva dipendenza dall’unico cliente, l’incertezza sui tempi di realizzazione e commercializzazione dei prodotti.
Sembrerebbe, in altre parole, un caso da manuale di azienda che non andava portata in Borsa e che invece, per ben due volte, è stata ad un passo dalla quotazione. I dubbi sul ruolo delle banche, da una parte, e sulle reali intenzioni del gruppo di comando diventano sempre più grossi; a tacere delle perplessità sull’operazione, è difficile non chiedersi cosa sarebbe accaduto se Borsa Italiana-LSE fosse già maritata ai canadesi di Toronto. Quando si dice il timing…