Abbronzatevi, non bruciatevi.
Elena Comelli, su CorrierEconomia di ieri riporta la cifra, in verità inquietante, di 3 miliardi di euro di bolletta a carico degli italiani, al fine di finanziare i 7.000 megawatt di fotovoltaico che ci mettono, testuali parole, “nell’élite europea“.
Diamo il benvenuto al CorrierEconomia che si accorge, un po’ in ritardo, della vera e propria speculazione resa possibile da incentivi in verità abbastanza folli; non è difficile immaginare che se non dipendessero dall’UE Giulio Tremonti si sarebbe ben guardati dal concederli. Ma, soprattutto, diamo il benvenuto ad Assosolare, l’associazione di categoria dei produttori di energia fotovoltaica, che afferma, con premura degna di miglior causa, che obbligare a produrre i documenti di fornitura e le bolle di consegna dei materiali è il “minimo per riportare un po’ di eticità (sic) in questo settore.”
L’etica ci sembra tanto. Ci accontenteremmo di evitare che tanti imprenditori, accecati dalla frenesia degli incentivi, evitando di guardare ai problemi del loro core business, finissero scottati da incentivi che, se tutto andrà bene, consentiranno il ritorno dall’investimento in soli, comodi, 12 anni.