Shock (?) oil.
Caroline Baum, con la consueta acutezza, esprime su Bloomberg le sue condivisibili perplessità riguardo agli allarmi lanciati riguardo al prezzo del petrolio. La Baum, nel titolare che il petrolio a 100 $ ha per effetto quello di uccidere le cellule cerebrali, parla di HOPS o high oil price syndrome, ovvero della sindrome che affligge tutti coloro che collegano automaticamente il rialzo dei prezzi del petrolio all’inflazione. Le considerazioni della Baum sono interessanti e vale la pena leggersele, anche per apprezzarne la secchezza e l’efficacia. Varrebbe la pena che su di esse riflettessero anche tutti coloro (i.e. il direttore generale di Confindustria Galli, ma anche tutti i “guardiani” dei tassi di interesse) che fino a qualche tempo fa paventavano la recessione e che ora, strillando più forte, temono l’inflazione. Dimenticando che avere tassi di interesse bassi, costi delle materie prime in diminuzione, piena occupazione, Borse in crescita, profitti pure, assomiglia un po’ troppo al Paese dei balocchi: è una favola.