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Banche Vigilanza bancaria

Gianni, l’ottimismo è il profumo della vita 2.

Gianni, l’ottimismo è il profumo della vita 2.

Jacques de Larosière

(..) Il modello bancario dominante nell’Europa continentale è quello delle banche “universali” diversificate con portafogli che comprendono prestiti ai privati e alle imprese, finanza di progetto, attività bancaria di investimento e gestione di fondi. Tali banche di solito tengono i prestiti in bilancio e svolgono un’attività di cartolarizzazione molto limitata. Questo modello si adatta bene al modo in cui viene finanziata l’economia europea, ossia con intermediazione bancaria per quasi tre quarti.
A parte alcuni istituti in Svizzera, Germania, Paesi Bassi e Regno Unito, che hanno gonfiato eccessivamente i rispettivi portafogli di negoziazione, queste banche universali si sono dimostrate piuttosto solide durante la crisi. Considerando il loro ruolo cruciale nel finanziamento dell’economia e il modesto ricorso alla cartolarizzazione, presentano bilanci consistenti, ma sono anche dotate di ampie basi di depositi che rafforzano la loro liquidità.

Tuttavia, gli alti livelli di capitale derivanti da Basilea III (i requisiti sono complessivamente quintuplicati) e gli importi aggiuntivi in via di definizione per gli istituti di rilevanza sistemica (per non parlare delle nuove regole sulla liquidità) sono destinati a penalizzare le banche universali.

L’obbligo imposto alle banche europee tradizionali di aumentare in misura significativa i fondi propri comporterà due conseguenze. Dati il costo del capitale e la lotta per la conquista di depositi, dovranno incrementare il prezzo del prestito, rendendo il credito più costoso. In secondo luogo, ci sarà una tendenza a ridurre i prestiti, per agire sul denominatore dei rapporti di capitale, e ad accorciarne l’orizzonte temporale. Le banche saranno tentate di tenere in bilancio le attività più redditizie, ma rischiose.
Jacques de Larosière