Lots of power (Chi comanda a Londra?).
La domanda sorge spontanea dopo aver letto gli ingarbugliati sviluppi del lavoro del Monetary Policy Committee o MPC, descritti da Bloomberg. Le riflessioni, fra l’altro, riguardano, come si vede, importanti questioni di democrazia economica: “Giving lots of power to unelected officials at a central bank has its advantages as they can take a long-run view and remove themselves from day-to-day political pressures, but that also has its dangers. In a democracy, these officials need to be fully answerable to the people’s elected representatives.”
Senza pretesa di risolvere un dibattito che ha visto protagonisti pensatori ben più pesanti di jm, la sensazione che si trae leggendo l’articolo di Bloomberg è che l’indipendenza delle autorità monetarie rimanga tuttora preferibile; magari temperata da un passaggio “politico” nelle nomine importanti (si pensi alla modalità di designazione del Governatore della Banca d’Italia) e da organismi -come il CICR- che fungano da stanza di compensazione. A differenza della magistratura militante, non si sono ancora verificati, nel nostro Paese, casi di vigilanza militante. E’ un segnale positivo.