Manutenzioni e riparazioni.
Vedendo quanto a lungo i giovani restano prigionieri di lauree, specializzazioni e dottorati, dovremmo allarmarci. A trentacinque anni e più sono ancora studenti, eterni apprendisti, sempre in attesa di “perfezionamento” e di “specializzazione”,
mai pronti a fare qualcosa. Al liceo gli studenti si annoiano e non imparano a fare niente. Potrebbero almeno insegnare ai ragazzini di scuola elementare e media, capirebbero finalmente cosa vuol dire imparare, studiare, sapere, insegnare.
L’Italia è stata per decenni malata di accaparramento di “posti di lavoro” nei quali di lavoro se ne faceva ben poco. Ma un paese in cui non si sa più lavorare va verso l’autodistruzione. Ricordo la Cuba di Fidel Castro: nessuno che facesse bene quello che faceva, sembrava che fare bene le cose non avesse senso. Una società che è stata in coma per decenni: simpatica, forse, ma sapeva di cadavere. Troppa politica, troppa estetica anche in Italia. Dedichiamoci di più alla manutenzione e alla riparazione. Si attendono corsi a puntate di falegnameria e di pronto soccorso.
Alfonso Berardinelli
2 risposte su “Manutenzioni e riparazioni.”
Prezzolini diceva che “gli italiani amano più le inaugurazioni che le manutenzioni”; come dargli torto?
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Partiamo dai dirigenti strapagati che di mestiere si occupano di far fallire aziende pubbliche e private: ci facciano vedere che sanno tenere in mano almeno una scopa, prima di chiedere benefit a sei zeri. Giulio Cesare scavava i fossati in compagnia dei suoi legionari; questa astuzia pesava sui suoi successi ben più delle sue stesse (acclarate) doti tattiche. A quando qualche esempio nell’Italia moderna? Attendo con fiducia.
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