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Irrational speculation?

Irrational speculation?

Con questa espressione, il vice-ministro per gli affari esteri della Germania, Werner Hoyer, ha bollato quanto accaduto nel nostro Paese nello scorso fine settimana, nel corso di un’intervista rilasciata alla Stampa di Torino. Difficile immaginare che la Germania potesse dire il contrario, dal momento che serve che qualcuno tenga in piedi l’area Euro anche con le parole, poiché se il rischio di contagio dovesse allargarsi, la stessa Germania ne risentirebbe e sarebbe impossibile salvare tutti. La questione vera, quella che non si dice mai, è che la speculazione non è una sorta di banda di malfattori, una Spectre finanziaria che si riunisce per ordire trame contro i laboriosi ed industriosi cittadini del mondo. La speculazione sono investitori che cercano profitti (se cercassero perdite sarebbero, nella più benevola delle ipotesi, dei simpatici pirla, ma la parola adatta è un’altra) e li cercano in modo tutt’altro che irrazionale. Che sia fastidioso per i Paesi colpiti, non c’è dubbio. Ma se sei in salita su una strada di montagna del Tour e arranchi, per il debito che ti appesantisce, se l’avversario va in fuga non è lui che è cattivo o irrazionale: sei tu che sei scarso.