In my backyard? Oh yes.
Brian Friel su Bloomberg evidenzia una singolare circostanza del comportamento del movimento del Tea Party, ovvero di quel movimento che avendo eletto almeno 40 deputati al congresso nel Partito Repubblicano impedisce che lo stesso giunga ad un compromesso sul livello del deficit federale. Il Tea Party mostra decisa avversione verso l’intervento dello Stato e pone fra i suoi obiettivi quello di una decisa limitazione della sua ingerenza nella vita dei cittadini; per questo ritiene che il deficit non solo non debba essere innalzato, ma casomai ridotto, al fine, come diceva Ronald Reagan, di “affamare la bestia” per farne calare le dimensioni e farla venire a più miti consigli. Su questa parte torneremo in un altro post. Nel frattempo, grazie a Brian Friel, apprendiamo che “Sixty House members backed by the Tea Party, whose opposition to federal spending helped bring on an impasse over raising the U.S. debt ceiling, represent districts that last year received $43 billion in government contracts. In 16 of those constituencies, spending exceeded $1 billion each — more than twice the median amount for all House districts, Bloomberg Government reported today. “People don’t like federal spending in the aggregate, but when it’s back home where you’re spending the money, that’s a different story,” said Charles J. Finocchiaro, a political scientist at the University of South Carolina, in Columbia, in an interview. The state is home to two House Tea Party Caucus members and Republican Governor Nikki Haley, elected last November with the movement’s support.”
Si potrebbe riassumere così: NIMBY (Not In My Backyard) se si tratta di parlare a livello astratto ed aggregato, YIMBY (Yes In My Backyard) se i denari vengono spesi nel mio bacino elettorale. Ci sarebbe da riflettere su questo aspetto anche in Italia, mentre si discute di costi della politica ignorando che i veri costi della politica sono i voti comprati con i lavori e le assunzioni insensate ed irragionevoli, dai tre maestri nella scuola elementare fino alle migliaia di forestali assunti in Calabria, e non solo. L’assunzione dei precari della scuola, annunciata dalla Gelmini, è passata in un silenzio sepolcrale, nel quale nessuno si è chiesto da dove saranno attinte le risorse necessarie. Nel frattempo, in attesa del 2 di agosto, God bless not only America, but everyone.