Una società che non ha nulla per cui morire (il mio grosso grasso funerale greco).
Ecco l’Europa secondo Steyn: “Non hai bisogno di fare sacrifici economici, ci pensa lo stato. Non hai bisogno di bambini. E certamente non hai bisogno di morire per il re o il tuo paese. Ma una società che non ha nulla per cui morire non ha anche nulla per cui vivere. La crisi economica dell’Europa è solo il sintomo di una crisi esistenziale: per cosa viviamo? L’Europa non ha questa risposta. Andate nel cuore della civiltò occidentale – Roma, la capitale della cristianità; Madrid, Lisbona e Parigi, sedi degli imperi che hanno spedito a ogni angolo del mondo i propri uomini per impiantare lingua e cultura – queste città sono oggi piacevoli e prospere, ma irrilevanti al futuro del mondo. L’Europa è morta nel breve termine”. Il segnale? “Il boom di cliniche per l’eutanasia”. Steyn porta la Grecia a esempio di implosione demografica ed economica: “La Grecia ha il tasso demografico più basso al mondo, 1,3 figli per coppia, significa 100 nonni per 42 nipotini. L’albero della vita è stato rovesciato. Urrà, dicono i liberal, basta boom demografico. Ecco il problema: i dipendenti pubblici greci hanno diritto a quattordici mensilità annue durante la vita ‘lavorativa’, ma anche a quattordici mensilità pensionistiche fino alla morte. Chi le paga? Non potete prendervela con il futuro, perché non ne avete uno. La Grecia era una grande civiltà, oggi è un cestino dei rifiuti. Avevano creato una società compassionevole, progressista e caritatevole, ma è fallita. Benvenuti al mio grosso grasso funerale greco”.
Giulio Meotti, Il Foglio, 18 agosto 2011