Ragliare con gli asini e ballare con i lupi.
La modernità consisteva nel rendere completamente immanente e antropocentrica la speranza cristiana. La postmodernità consiste nel proporre false trascendenze, un falso trasumanar, per riprendere il meologismo formato da Dante, e dunque ancora parodie del paradiso. La tecnica non è cattiva in sé, al contrario; fin dall’origine il Dio della Bibbia comanda di dominare la terra e di sottometterla. Ma il tecnicismo interpreta questo dominio non come il compito di accogliere e prolungare il dato naturale di un’azione di grazia, ma come l’orgoglio di sfruttarlo e deformarlo secondo i nostri capricci. Parimenti l’ecologia non è cattiva in sé, al contrario: l’uomo è chiamato, come nei Salmi, a lodare l’Eterno con la creazione tutta intera, dal sasso all’angelo, dalla formica alla Vergine Santa. Ma l’ecologismo interpreta questa lode come una regressione allo stadio animale che consiste nel ragliare con gli asini e ballare con i lupi.
Fabrice Hadjadj, Meeting di Rimini, 25 agosto 2011