Ammaina bandiera.
“Il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, è impegnato a sostenere la stabilità dell’euro”. Weidmann però – notano i più maliziosi – non potrebbe comunque dimettersi, essendo membro di diritto del consiglio direttivo della Bce, a meno di non lasciare allo stesso tempo il vertice della Bundesbank. D’altronde l’insofferenza tedesca rispetto all’attuale gestione della crisi europea è innegabile. “Aus personlichen Grunden”, ovvero sempre “per ragioni personali”, a febbraio anche il tedesco Axel Weber si era dimesso dalla guida della Bun- desbank (decadendo quindi dal consiglio della Bce) e aveva rinunciato alla futura presidenza di Francoforte. Anche allora in polemica con l’interventismo troppo marcato della Bce. Ancora: ieri il commissario Ue per l’Energia, il tedesco – anche lui – Gunther Oettinger, in un’intervista alla Bild ha suggerito provocatoriamente che i paesi indebitati siano costretti, per punizione, ad ammainare le rispettive bandiere davanti alla sede brussellese della Commissione.