Mario, stai lontano dalla mia vita e dal mio portafoglio.
Per quel che valgono le considerazioni di un professorino di provincia, l’ipotesi di un incarico a Mario Monti non mi piace. Non è in discussione la competenza del grande economista, tantomeno il suo kilometrico curriculum vitae. E’ in discussione la sua non-nomina da parte del popolo sovrano, la sua chiara provenienza dalle élites -i c.d.poteri forti- che sanno sempre cosa fare meglio degli altri, soprattutto se con i soldi degli altri. Il milieu di Monti è quello della buona borghesia milanese e della finanza illuminata, quella che ha fatto del nostro sistema economico-finanziario un capitalismo straccione, senza capitali (e basterebbe riandare alla privatizzazione Telecom o ad altre storie similari per chiarire il concetto).
Infine, last but not least, Monti è bocconiano. Ovvero proviene da quella università che, lungi dall’aver messo in guardia contro la crisi, esprime, soprattutto nelle materie che il sottoscritto insegna, banche ed intermediari finanziari, il mainstream degli ultimi 10/15 anni: la creazione di valore a tutti i costi. Non abbiamo bisogno di essere ripuliti con una patrimoniale, non abbiamo bisogno di qualcuno che ci tratti da deficienti: voglio dirmelo da solo, del caso, per avere votato sino ad ora Silvio Berlusconi. Proprio per questo, anzi, solo per questo, Sig.Presidente della Repubblica, ci lasci votare presto, è molto meglio votare.
Grazie.