Categorie
Banca d'Italia Banche bisogni Bolla immobiliare

La mala educación (financera).

La mala educación (financera).

New York, Battery Park, 2011, july.

È ufficiale. Essere giovani vuol dire appartenere ad una categoria a rischio: almeno per le banche. Crolla il numero di mutui concessi alle famiglie in tempi di crisi (e questo si sapeva) ma stavolta sui certifica che a farne le spese sono soprattutto gli under 35 e i cittadini extracomunitari, più colpiti dalla disoccupazione e quindi considerati dalle banche soggetti più a rischio. È la fotografia di una delle facce della crisi scattata dalla Banca d’Italia in uno dei suoi cosiddetti «occasional papers».

Questo trovate scritto sul sito del Corriere della Sera, a cura della redazione on line. Leggere un articolo come questo serve a non capire nulla della crisi, serve, come al solito, a lamentarsi. E a farlo con il sostegno del politically correct, perché la crisi è così cattiva (le banche, soprattutto, sono cattive) che ai giovani ed agli extra-comunitari non si fa più credito. Non perché non hanno reddito, no (il vero problema, il vero punto della questione): no, non hanno il mutuo perchè sono giovani ed extra-comunitari. Piegare gli studi e le affermazioni di Banca d’Italia ai propri interessi è sempre stato sport nazionale: farlo in maniera così mediocre, poteva riuscire solo alla redazione online del Corriere. Che, as usual, impartisce mala educaciòn.

Categorie
Alessandro Berti Università

Menomale

Menomale

https://johnmaynard.wordpress.com/learning-community-university-banks-and-miscellaneous/menomale-ora-ce-la-lezione-di-berti/

Categorie
Alessandro Berti Banca d'Italia Banche

(Quasi ) intervista sulla Carim

(Quasi) intervista sulla Carim

http://www.linkiesta.it/carim-commissari-restano-prestito-obbligazionario-subordinato#ixzz20IGGB5GU

Categorie
Cormac McCarthy Università USA

A me basta così (Cormac McCarthy, coyote e università).

A me basta così (Cormac McCarthy, coyote e università).

Domenica sono andata a Malpensa a prendere Mattia (il figlio di un’amica di Prato) che doveva partire per Cape Town per una conferenza… ma aveva sbagliato la data del biglietto…
In macchina mi racconta che è appena tornato dagli USA dove sta facendo il dottorato a Stanford e “lì mettono sempre il mese prima del giorno, devo essermi sbagliato per questa ragione…”
Continua il racconto degli ultimi mesi, di tutti gli stati e i luoghi visitati, “Ma il più bello è il New Mexico! Lì ci sono i veri americani, li vedi in bagno con il cappello da cowboy e gli speroni…”.
“Quando sono arrivato, sono salito sul primo taxi e l’autista era una ragazza bellissima, che non  conosceva le strade…. Perché l’America è così, uno si compra la macchina e fa il taxista. Dopo un po’ che giravamo, le chiedo se si ferma a cena con me. Volevo stare un po’ con lei. Mi è costato un casino… Ma non è successo nulla…Eh! Solo volevo passare il tempo con lei.
Ad un certo punto mi racconta che Cormac McCarthy vive in quella città, e tutte le sere va nel solito bar. Ci lasciamo dicendo che se ci fossimo rincontrati di nuovo, saremmo andati lì. Ma poi aggiunge che McCarthy è nel consiglio di Amministrazione dell’Università dove stavo andando, e che quindi sicuramente l’avrei visto là.
Appena sono arrivato in camera sono andato su internet in cerca del suo volto.
Poi un pomeriggio -perché lì c’è il coprifuoco alle 16.30 quando la città è invasa dai coyote – decido di fermarmi ed aspettarlo alla caffetteria dell’ultimo piano.
Alle 5 lo vedo, seduto ad un tavolino. Passo 44 lunghi secondi a fissarlo, poi lui alza lo sguardo e mi chiede: “Tu chi sei?” -lì funziona così, quando incontri una persona ti presenti …- Poi mi dice “Sono Cormac McCarthy, niente autografi né foto”.
Ma “A me basta così”.

E Mattia conclude “E’ un vecchiettino, un po’ scorbutico… Ma un vecchiettino”.

Grazie a Susanna per la condivisione della storia. E grazie anche a Mattia.

Categorie
Uncategorized

John Maynard alla #notterosalive.

John Maynard alla #notterosalive.

Copyright A.Berti per http://www.inter-vista.it

Mi capita di fare l’inviato “speciale” per inter-vista.it e di andare a vedere l’ultimo fremito della Notte Rosa, il concerto di Malika Ayane alle 5 del mattino. Ho l’impressione di vedere molti riminesi, che si tratti di una scelta elitaria, la cui collocazione nel programma la rende ancora più tale: e pochi sciroccati, o quasi nessuno, venuti per onore di firma, per poter dire di aver fatto il dritto, tirando l’alba (ma alla cassa del bar c’è la fila per prendere brioche e cappuccino).

copyright A.Berti per inter-vista.it

Ma intanto il concerto è bellissimo e comincia con una citazione “somewhere over the rainbow” per poi proseguire con le canzoni per cui l’autrice è nota, compresa quella che ha fatto da spot ad una nota azienda di telefonia mobile. Giri tra la gente -tutti quelli che potevano si sono accapparrati i lettini e, coperti alla bell’e meglio, dormono o quasi- ci sono molte coppie, poi tante donne in gruppo, pochi uomini in branco, come forse si è verificato altrove.

Qualcuno non ce la fa più.

Copyright A.Berti per inter-vista.it

E qualcuno piange, alle 5 e 45 del mattino.

Copyright A.Berti per http://www.inter-vista.it

Rimane il pensiero, andandosene, che il concerto sia stato come la Notte Rosa di cui fa parte, una sorta di one shot one kill di cortissimo respiro. Perché le ragioni per tornare in Riviera bisogna ri-darsele e la Notte Rosa (che non a tutti piace) sembra finire con sè stessa. Portata via dall’alba, già prima del crepuscolo

Copyright A.Berti per http://www.inter-vista.it