Capitani coraggiosi (moriremo democristiani).
Cosa hanno in comune la madre di tutte le scalate del secolo scorso, ovvero l’operazione Telecom, e la privatizzazione fallita di Alitalia? Lo stesso “capitano coraggioso” (copyright della definizione di Massimo D’Alema), Roberto Colaninno (il cui figliolo, come verosimilmente il padre, milita nelle file del PD) che è riuscito nella doppia impresa di indebitare ultra vires Telecom e di gestire Alitalia senza scucire un centesimo, sapendo di poter poi addossare il problema, a quanto pare, alle Poste. Doppia impresa benedetta in modo bipartisan, nel primo caso dalla sinistra, appunto, di Massimo D’Alema, nel secondo caso dal centrodestra di Silvio Berlusconi.Il capitalismo straccione è prerogativa tutta italiana, che aggrava la “normale” propensione ad effettuare operazioni come quella di Telecom, che prevedono, anche negli States e ovunque nel mondo, che sia la società target, ovvero quella oggetto di take over a pagare i debiti contratti per acquisirla. Non c’è scandalo, in effetti; non sarebbe male ricordare che prima della scalata Telecom era governata dal “nocciolino duro” (6% del capitale) made in Fiat, il cui CEO Rossignolo passò alla storia per la nota ed infelice frase sulla sua potenza manageriale. Tutto normale o quasi, tranne la totale assenza di una qualunque politica industriale nel nostro Paese: per ritrovarne tracce si deve ritornare a Romano Prodi ministro dell’industria o, forse, alla buonanima di Fanfani. Così è, o appare normale, che si parli delle Poste per salvare Alitalia, senza che nessuno, a destra o sinistra, provi un minimo senso di vergogna.
Moriremo democristiani.