Un repertorio di futuri possibili (una moneta simboleggia il libero arbitrio)
(…) In calle Belgrano presi un tassì; insonne, invasato, quasi felice, pensai che nulla è meno materiale del denaro, giacché qualsiasi moneta (una moneta da venti centesimi ad esempio), e, a rigore, un repertorio di futuri possibili. Il denaro è astratto, ripetei, il denaro è tempo futuro. Può essere un pomeriggio in campagna, può essere musica di Brahms, può essere carte geografiche, può essere gioco di scacchi, può essere caffè, può essere le parole di Epitteto, che insegnano il disprezzo dell’oro; è un Proteo più versatile di quello dell’isola di Pharos. E’ tempo imprevedibile, tempo di Bergson, non tempo rigido dell’Islam o del Portico.
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J.L.Borges, L’Aleph, Adelphi, 1998