
In una specie di silenzio assordante, rotto solo da alcune assurdità ascoltate nel corso di alcune pubblicità radiofoniche (per capirci, il CFO digitale), ha cominciato a fare parlare di sé la nuova disposizione riguardante la prevenzione delle crisi di impresa. Come qualcuno ha giustamente ricordato la crisi d’impresa non è un treno diretto all’inferno (o per Yuma, noto penitenziario), destinazioni entrambe evitabili, prima ancora che con le disposizioni legislative, con un corretto atteggiamento da parte dell’imprenditore, dei suoi collaboratori e di tutti gli stakeholder coinvolti, a cominciare dalle banche.
La vera questione che al momento pare rimanere fuori dal dibattito riguarda tuttavia un aspetto molto più semplice e, prima ancora, metodologico, ovvero che gli indicatori che segnalano le eventuali difficoltà sono gli stessi che dovrebbero essere utilizzati, giorno per giorno, al fine di comprendere se l’azienda sia gestita oppure no in condizioni di equilibrio economico, finanziario e patrimoniale.
In altre parole, più che in negativo (e sicuramente non appena con un CFO digitale, peraltro ottimo slogan pubblicitario) si dovrebbe provare a ragionare in positivo sul controllo di gestione, sul cruscotto di strumenti a disposizione dell’imprenditore per gestire consapevolmente il suo business, lavorando sulla cultura di impresa, sulla convenienza economica e sulla sostenibilità finanziaria delle scelte aziendali.
Tema quest’ultimo, peraltro, che interessa assai i principali finanziatori delle Poi italiane, ovvero le banche, alle prese con mutamenti epocali anche in tema di valutazione del merito di credito, di cui parleremo più approfonditamente ma che si possono compendiare, in maniera icastica ed efficace con il moltiplicatore Debiti finanziari/Ebitda o Posizione finanziaria netta/Ebitda, che non dovrebbe superare il valore di 6. Sarebbe interessante domandarsi, al riguardo, quale sia la consapevolezza imprenditoriale su un tema che non riguarda direttamente la crisi d’impresa, ma che può agevolarla (se la banca si ritira) o che può evitarla (se si comprende correttamente il tema della sostenibilità). Sarà opportuno riparlarne.