
E la chiamano estate, questa estate senza te. Senza Mario Draghi, che rimane la governo per il disbrigo degli affari correnti, senza quel buon senso e quell’operosità che pareva aver preso la politica italiana da oltre un anno e che stava dando i risultati sperati, quelli che ogni cittadino sa che servono per il bene comune, se il bene comune è ancora un concetto civico dotato di valore.
Non voglio e non oso pensare a un Governo guidato dall’attuale leader dell’opposizione, ma i segnali non sono confortanti: e sono anche segnali di disimpegno di quel mondo bancario, quello che teoricamente dovrebbe essere maggiormente vicino alle PMI, che si preoccupa più della quantità che della qualità. Nel mentre a una micro-impresa si richiede un business plan per l’anno prossimo da parte di una grande banca di interesse nazionale, altri istituti decidono che si deve lavorare a tutti i costi e che per lavorare bisogna abbassare l’asticella: della qualità delle informazioni finanziarie e quindi della comunicazione finanziaria, della possibilità di instaurare un rapporto banca-impresa finalmente serio e concreto, basato su dati reali e su una relazione aperta, sincera, trasparente, evidentemente non importa a chi è preoccupato solo del giorno per giorno e, udite udite, spinge sulla rete per la vendita delle polizze.
E’ un’estate triste, ma l’autunno potrebbe essere peggio. questo blog si prende una pausa, anche se interventi, dibattiti, opinioni diverse saranno sempre bene accolte. Se scrivete, in altre parole, qualcuno vi risponderà. Una cosa si può dire, sulla quale posso assicurarvi il massimo impegno: di fronte a tutto questo si può solo lavorare bene, sapendo che, fino a quando non hai fatto tutto, non hai fatto niente.
Buona estate.
J.M.