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Gesù in effetti colpisce, spiazza, innova (Santo Natale 2014).

Gesù in effetti colpisce, spiazza, innova (Santo Natale 2014).

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«La fede, per me, è nata dall’incontro con Gesù. Un incontro personale, che ha toccato il mio cuore e ha dato un indirizzo e un senso nuovo alla mia esistenza. Non si tratta di qualcosa di esteriore o di forzato, dunque,
ma di qualcosa che emana da dentro e che si impone da sé. Gesù in effetti colpisce, spiazza, innova».
(Papa Francesco)

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Banche

Ed ecco, vi precede in Galilea.

Ed ecco, vi precede in Galilea.

Dopo il sabato, all’alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e
l’altra Maria andarono a visitare la tomba. Ed ecco, vi fu un gran terremoto. Un angelo del Signore, infatti, sceso dal cielo, si avvicinò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa. Il suo aspetto era come folgore e il suo vestito bianco come neve. Per lo spavento che ebbero di lui, le guardie furono scosse e rimasero come morte. L’angelo disse alle donne: «Voi non abbiate paura! So che cercate Gesù, il crocifisso. Non è qui. È risorto, infatti, come aveva detto; venite, guardate il luogo dove era stato deposto. Presto, andate a dire ai suoi discepoli: “È risorto dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea; là lo vedrete”. Ecco, io ve l’ho detto».
Buona Pasqua di Resurrezione

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don Giussani

Buon Natale.

Buon Natale.

Georges de la Tour, San Giuseppe falegname.

Cristo non è “qualcosa” di giustapposto, ma è “qualcosa dentro”: dentro la tua gioia, dentro la tua stanchezza, dentro la tua connivenza o la tua convivenza, dentro la tua repulsione o dentro la tua simpatia.La coscienza del Mistero presente rende la nostra vita un flusso continuo di novità. Con il riconoscimento di questa drammatica presenza, con questa presenza in cui abita corporalmente la divinità, “inizia” qualcosa di nuovo: oggi, alle undici, all’una, alle sei, alle dieci; domani alle tre, alle quattro.

In qualsiasi momento inizia qualcosa di nuovo.

Luigi Giussani

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Buona Pasqua.

Buona Pasqua.

Hans Memling, Trittico

Maria invece stava all’esterno vicino al sepolcro e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro 12e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. 13Ed essi le dissero: “Donna, perché piangi?”. Rispose loro: “Hanno portato via il mio Signore e non so dove lo hanno posto”. 14Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù che stava lì in piedi; ma non sapeva che era Gesù. 15Le disse Gesù: “Donna, perché piangi? Chi cerchi?”. Essa, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: “Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove lo hai posto e io andrò a prenderlo”. 16Gesù le disse: “Maria!”. Essa allora, voltatasi verso di lui, gli disse in ebraico: “Rabbunì!”, che significa: Maestro! 17Gesù le disse: “Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”. 18Maria di Màgdala andò subito ad annunziare ai discepoli: “Ho visto il Signore” e anche ciò che le aveva detto.

Giovanni, 20, 11-18.

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Buona Pasqua

Beato Angelico, Resurrezione

Nel giorno dopo il sabato, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di buon mattino, quand’era ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: “Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!”. Uscì allora Simon Pietro insieme all’altro discepolo, e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Chinatosi, vide le bende per terra, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva ed entrò nel sepolcro e vide le bende per terra, e il sudario, che gli era stato posto sul capo, non per terra con le bende, ma piegato in un luogo a parte. Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette.

Giovanni, 20, 1-8

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Venerdì Santo

Hyeronimus Bosch, Cristo al Calvario

E quelli che passavano di là lo insultavano scuotendo il capo e dicendo: «Tu che distruggi il tempio e lo ricostruisci in tre giorni, salva te stesso! Se tu sei Figlio di Dio, scendi dalla croce!». Anche i sommi sacerdoti con gli scribi e gli anziani lo schernivano: «Ha salvato gli altri, non può salvare se stesso. E’ il re d’Israele, scenda ora dalla croce e gli crederemo. Ha confidato in Dio; lo liberi lui ora, se gli vuol bene. Ha detto infatti: Sono Figlio di Dio!». Anche i ladroni crocifissi con lui lo oltraggiavano allo stesso modo.
Da mezzogiorno fino alle tre del pomeriggio si fece buio su tutta la terra. Verso le tre, Gesù gridò a gran voce:  «Elì, Elì, lemà sabactàni?» , che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano:  «Costui chiama Elia». E subito uno di loro corse a prendere una spugna e, imbevutala di aceto, la fissò su una canna e così gli dava da bere. Gli altri dicevano:  «Lascia, vediamo se viene Elia a salvarlo!». 

E Gesù, emesso un alto grido, spirò.
Ed ecco il velo del tempio si squarciò in due da cima a fondo, la terra si scosse, le rocce si spezzarono, i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi morti risuscitarono. E uscendo dai sepolcri, dopo la sua risurrezione, entrarono nella città santa e apparvero a molti. Il centurione e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù, sentito il terremoto e visto quel che succedeva, furono presi da grande timore e dicevano: «Davvero costui era Figlio di Dio!».

Matteo, 26

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Banche profitto Regno Unito

Disuguaglianze e talenti.

«Dobbiamo accettare le disuguaglianze come la via per raggiungere una prosperità più grande per tutti», ha detto Brian Griffiths, vice presidente di Goldman Sachs International, tenendo una conferenza nella cattedrale di S. Paolo a Londra.

Il problema non sono le disuguaglianze, non servirebbe nemmeno fare della sociologia spicciola per ricordare che, poiché si nasce dotati di carismi diversi, di questi, ovvero dei talenti, ci verrà chiesto conto, domandandoci che cosa abbiamo fatto dei doni che il Signore ci ha fatto. E il problema non sono neppure le banche, perché Gesù rammenta al servo “malvagio e infingardo”, che sa che Lui miete dove non ha seminato e raccoglie dove non ha sparso, che avrebbe potuto portare il denaro consegnatogli ai banchieri -rammentando così ai molti moralisti di sempre che le banche non sono necessariamente il diavolo- i quali glielo avrebbero restituito con l’interesse.

No, il problema di quello che faccio dei talenti è prima di tutto mio, eminentemente personale: e di questo uso della libertà mi verrà chiesto conto.

Poiché qui non vuole giudicare per non essere giudicati, è meglio riferirsi, in maniera molto british, al discorso di Mr.Griffiths come ad una molto evitabile prova di cattivo gusto e di mancanza di senso del ridicolo.