Se scioperano i bancari rossi, si meritano Profumo.

La notizia dello sciopero, il primo dopo 14 anni, dei dipendenti del Monte dei Paschi di Siena, colpisce per varie ragioni. La più banale delle quali potrebbe essere, sia detto con il massimo rispetto, che i lavoratori sputano nel piatto dove mangiano (o mangiavano) molto bene. Come riferisce Il Sole 24 Ore, in strada, a dare solidarietà ai manifestanti, ci sono anche il sindaco di Siena, Franco Ceccuzzi e il presidente della Provincia, Simone Bezzini – entrambi contestati dai manifestanti -, cioè i grandi “capi” di Mps (nominano rispettivamente 8 e 5 membri, sui 16 totali, dell’organo di indirizzo della fondazione), che non sono voluti mancare «a questa grande manifestazione civile».
Ecco, proprio l’ipocrisia della frase dei due uomini politici fa riflettere, soprattutto ripensando a certe performances della banca senese. Forse qualcuno a Siena pensava ancora di avere una banca speciale, una banca “antropologicamente” diversa, come tanto moralismo vuole siano le iniziative progressiste, o presunte tali, a prescindere da un reale giudizio di valore. O forse, più banalmente, ci si è accorti che, alla fine, dichiarare i valori senza praticarli non solo non genera profitti di lungo periodo ma, soprattutto, mette a repentaglio posti di lavoro. Monte Paschi è (era?) una grande banca, che ha saputo mettere a frutto la propria vocazione di banca locale nel miglior modo possibile. La stessa vocazione che è stata tradita, inseguendo dimensioni non consone a quelle di un competitor locale (si pensi allo strapagato acquisto di Antonveneta) e praticando facili scorciatoie nella vendita dei prodotti finanziari ai clienti (e qui è facile ricordare certi prodotti, come ForYou, o la spinta a vendere derivati alle Pmi tipica degli ultimi anni). Ecco, se scioperano i bancari della banca più rossa d’Italia, forse è perché sono ritornati ad essere una banca come le altre, che deve fare profitti per sopravvivere, tagliando i costi. Una banca che si merita, alla guida, un uomo con poche ideologie moralistiche, un uomo che pensi solo alla creazione di valore. Alessandro Profumo.
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