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BCE Crisi finanziaria

Portare in cassa 20-25 €/bn (e basta là).

Portare in cassa 20-25 €/bn (e basta là).

Provo a resistere alla tentazione di sparare sentenze però alcuni fattori vanno chiariti:
1. la fiammata delle borse e la discesa dello spread BTP vs Bund di questi giorni non dipende dalla manovra come i giornali di regime vogliono farci credere ma alle attese che i mercati ripongono nel vertice delll’8 e 9 dicembre (ricordo che i primi trattati europei furono sottoscritti proprio l’8 dicembre e misteriosamente adottata la bandiera con 12 stelle) dove i più ottimisti si aspettano una ridefinizione della BCE come Lender Of Last Resort (prestatore di ultima istanza): saranno probabilmente delusi;
2. per quanto riguarda la manovra, questa doveva raggiungere tre obiettivi:
– portare in cassa 20-25 €/bn e probabilmente lo farà e questa è oggettivamente una necessità;
– essere equa e non lo sarà in quanto pagano sempre gli stessi (maggiori imposte 80%, minori spese 20%)
– favorire la crescita e non lo farà in quanto riduce il potere d’acquisto (es. la nuova ICI, il blocco della rivalutazione delle pensioni …) e dunque è intrinsecamente depressiva.

Staremo a vedere ma a me, da bocconiano, viene da associarmi a quanti si domandano:  Ma per mettere nuove tasse e lasciare tutto il resto come prima, c’era bisogno di tanti professoroni? non hanno fatto così da 40 anni i vecchi governi “politici”?.
Capire tutto magari no ma neanche farci prendere per il ..lo così sfacciatamente come sta cercando di fare il Giornalista Unico Italiano.

Cino Ripani

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BCE Crisi finanziaria Germania

35% (Verbreitung).

35% (Verbreitung).

Col traduttore (tutto ciò che so di tedesco è Rummenigge, Matthaeus, Brehme), 35% di spread, ovvero di Bund non acquistati. Come dice il Foglio, anche i bund nel loro piccolo si incazzano. La notizia forse non è del tutto negativa: potrebbe spronare qualcuno a Berlino al realismo, a lasciare libera la BCE di comportarsi come una vera e propria banca centrale e non come la caricatura che ne ha fatto la Bundesbank. In ogni caso, alla fine di questa giornata, restano due domande inevase: quei 35 miliardi che mancano chi se li compra dalla Bundesbank, che li ha comprati al posto dei mercati? quando è la prossima asta del tesoro francese?

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Banche Giulio Tremonti Indebitamento delle imprese Mutui e tassi di interesse PMI Silvio Berlusconi

Perché non si può essere indifferenti allo spread.

Perché non si può essere indifferenti allo spread.

I differenziali di tasso fra Bund e BTP sono stati definiti, dai difensori del Governo dimissionario, come l’espressione di una congiura dei due pasticcioni franco-tedeschi (qualcuno, se non sbaglio, ha parlato anche di signorina spread), nonché della finanza internazionale ed altre amenità. Con il che sottacendo un effetto disastroso (Il Fatto Quotidiano lo ha chiamato l’effetto B. sulle banche), quello che ha generato l’immediato rialzo dei tassi attivi, quelli che le banche praticano sui tassi alla clientela. Il perché ciò accada non è difficile da capire, anzi è molto semplice: i titoli di Stato hanno rendimenti elevatissimi, che fanno concorrenza ai tassi passivi che le banche applica(va)no alla clientela. In questo momento, se va bene, le banche raccolgono offrendo tassi al 4/5 %: ne deriva che i tassi attivi non possono che essere più alti, portandosi, sui finanziamenti a breve termine, perlomeno sul 7% o più, per i prenditori più rischiosi. A questo punto l’indebitamento delle Pmi, elevato in tempi normali, elevatissimo in tempi di crisi, non può che diventare insostenibile. Questo comporta lo spread, tutto il resto non ha importanza. Ci si risente lunedì.