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Mariella Burani Fashion Group, cronache da una crisi annunciata. 3a parte, il triennio 2002-2004.

MARIELLA BURANI FASHION GROUP
Il periodo 2002-2004

Premessa metodologica
Anche per l’analisi del triennio che qui viene presentato, i dati sono stati valutati in base al presupposto che l’equilibrio economico sia il fondamento di quello finanziario e che la struttura finanziaria, pur fondamentale nelle scelte dell’azionista e al fine di misurare la credibilità aziendale, da sola non sia sufficiente a qualificare la gestione aziendale. La struttura finanziaria, infatti, ovvero l’insieme dei mezzi propri e dei mezzi di terzi di origine esterna (banche ed altri finanziatori a qualunque titolo), serve a coprire una determinata struttura dell’attivo, che potremmo definire “fabbisogno finanziario” in stock. La struttura finanziaria, pertanto, non qualifica il fabbisogno finanziario, che origina dalle scelte gestionali di sviluppo, crescita, nuovi investimenti, politiche commerciali, prezzi e costi. Si deve sottolineare, peraltro, un fatto, che in questo triennio, nonostante performances positive, diviene sempre più strutturale: la corsa dell’indebitamento finanziario ad una velocità che è più di dieci volte superiore (sic!) a quella delle vendite, a sostegno di uno sviluppo i cui connotati, nella parte finale di questa analisi, sarà opportuno approfondire.

Avvertenze per il lettore: i dati presentati sono in .000 di € e per la rielaborazione è stata utilizzata la metodologia R&A t-trend™. Come per le precedenti elaborazioni si presenta il conto economico riclassificato in base al principio della pertinenza gestionale, pur nella necessaria sintesi causata dall’uso del bilancio a norma UE.
Nello schema di Stato Patrimoniale utilizzato per l’analisi, nonché per la redazione del rendiconto finanziario, tutte le voci che il Gruppo Burani ritiene liquidità e che sottrae ai debiti finanziari per ottenere la posizione finanziaria netta sono stati, ad avviso di chi scrive correttamente, ritenuti immobilizzazioni e/o investimenti di natura finanziaria. Per tale ragione la posizione finanziaria netta comunicata dal Gruppo risulta diversa dalla presente rielaborazione, più restrittiva.

Analisi economica.
Lo sviluppo del fatturato conseguito dal Gruppo Burani, nel triennio considerato, consente di consolidare i risultati economici precedenti, di rafforzare la formula competitiva ma, soprattutto, di ottenere economie di scala i cui effetti sono visibili sia a livello di margine industriale lordo, sia di MOL e di risultato operativo. Il peso degli oneri finanziari, peraltro, pur crescente in valore assoluto, si riduce progressivamente in percentuale sulle vendite (a fine 2004 è pari al 3,48%), anche se si mantiene su dimensioni significative in rapporto all’attività, il cui rapporto debiti finanziari/fatturato è pari invece al 55,54% a fine 2004, in crescita rispetto al 2002.
In ogni caso il MOL è in crescita sulle vendite ed il risultato operativo si rafforza nel triennio, garantendo un miglior assorbimento degli oneri finanziari, maggior equilibrio economico e migliore stabilità.
Le componenti straordinarie sono sempre elevatissime, e pari a circa 47 mln.di € nel triennio, superando gli utili netti. Sotto questo profilo MBFG continua nella sua politica di sempre, remunerare gli azionisti mediante componenti straordinarie e non operative.

Analisi finanziaria.
Anche sotto il profilo finanziario, MBFG, nel triennio esaminato, mostra segnali di netto miglioramento e di una almeno parziale inversione di tendenza. In particolare, l’onerosissima gestione del capitale circolante netto operativo diviene più virtuosa, con una progressiva riduzione dell’incidenza di quest’ultimo sulle vendite (dal 48% al 31% nel triennio) ed una, sia pur modesta riduzione, nel 2004.
L’autofinanziamento, in senso stretto, del Gruppo MBFG si attesta rispettivamente a 10,5 mln.di € e 38,4 mln.di € a fine 2003 e fine 2004: tale periodo può essere senz’altro definito come il migliore della gestione.
La generazione di liquidità nell’ambito della gestione non impedisce, tuttavia, come evidenziato dall’analisi per flussi svolta mediante la tecnica del rendiconto finanziario per variazione dei saldi patrimoniali, che l’indebitamento oneroso cresca di oltre 90 mln.di €, a causa di un fabbisogno derivante sia da dividendi, sia, soprattutto, da nuovi investimenti.
In sostanza, MBFG, nel periodo 1999-2001 ha assorbito liquidità, nell’ambito della sola gestione operativa e finanziaria per complessivi 57 mln.di €, escludendo quindi sia il fabbisogno per investimenti, sia quello per rimborso di precedenti prestiti o per dividendi.

Analisi patrimoniale.
Al termine del 2004, MBFG si ritrova ad avere un indebitamento lordo complessivo superiore al capitale di rischio (ovvero la struttura finanziaria continua nel suo peggioramento in rapporto al post-IPO), a causa di quanto descritto nella parte di analisi finanziaria. Nella fattispecie il debt/equity ratio passa da 1,27 a 1,88 (con l’esclusione della componente leasing in quanto non ricostruibile), con un evidente peggioramento della struttura finanziaria. Tuttavia, sia i buoni risultati economici (perlomeno sotto il profilo operativo), sia la generazione di liquidità, conducono ad un giudizio certamente migliore rispetto al passato. A fine 2004 MBFG sembrava un’azienda in grado di consolidare i propri risultati e di stabilizzare le proprie performances. Il seguito dirà che non è così.

(Fine 3° puntata. Segue)

© Alessandro Berti, Università di Urbino. E-mail: alessandro.berti@uniurb.it

BuraniPostIPO_2002-2004

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