Tu quoque, Saccomanne.
Come un Vincenzo Boccia di Piccola Industria di Confindustria qualsiasi, il Ministro Fabrizio Saccomanni ha detto la sua sulla situazione di difficoltà in cui versano le imprese, ritirando fuori dal cassetto i mini-bond di montiana memoria. Strumenti inservibili, di nessun vantaggio fiscale e di nessuna utilità pratica, poiché vincolati a tassi di emissione fuori mercato, e pertanto non appetibili per gli investitori. Stupisce che un ministro della preparazione di Saccomanni, già in Banca d’Italia, abbia parlato di qualcosa di cui conosce bene la sostanziale inutilità; tanto più che, perlomeno, non era mancata, con buona pace del PdL e del saccente Renato Brunetta, la chiarezza e la sincerità nell’affermare che non si intravvedono spazi per i tagli. Andrebbe aggiunta un’altra cosa, ma comprendo che nessuno voglia o possa dirlo. I prossimi tagli (p.e. i forestali calabresi?) colpirebbero il bacino elettorale di qualcuno. Un’ottima ragione per non farli: molto meglio, appunto, parlare di mini-bond.
2 risposte su “Tu quoque, Saccomanne.”
Fossero solo i forestali calabresi… Ancora attendo qualcuno che abbia il coraggio di parlare di tagli utili alla scuola…. ma in questo caso, altro che bacino elettorale!
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Del tipo: due delle tre maestre?
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