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Difese.

Flavio Tosi, Sindaco di Verona

Flavio Tosi, sindaco di Verona, lancia un accorato appello al governo perché difenda l’italianità di Unicredit, insidiata dall’ingresso del fondo Aabar Investments.di Abu Dhabi, salito al 4,99% e con una partecipazione superiore, così come Central Bank of Lybia (4,98%) , a quella di Fondazione Cariverona. A parte l’invocazione dello Stato centrale, quanto meno singolare nelle parole di un autonomista non proprio di secondo piano, ciò che sorprende è che nella dichiarazione del Sindaco, a margine del Premio Ok Italia, organizzato a Verona proprio da Unicredit, quest’ultima appaia come una sorta di baluardo dell’italianità e del localismo. Unicredit, com’è noto, è la banca più internazionalizzata in Italia, con maggiore insediamento all’estero, in particolare Austria ed Est Europa e, con buona pace di Tosi e di Paolo Biasi, presidente di Fondazione Cariverona, ha smesso da tempo di essere banca del territorio. A parte le possibili uscite tattiche, in vista del rinnovo dei vertici della Fondazione, di locale ci sono solo gli appetiti che transitano dalla Fondazione e la sua esigenza di fare cassa, ogni anno, in misura adeguata. Le Fondazioni bancarie vogliono solo dividendi, e tengono il portafoglio ben chiuso in uscita,“aperto” solo per il territorio. Ma se questo è comprensibile, non è tuttavia compatibile con lo status di grande banca nazionale ed internazionale di Unicredit, che negli anni scorsi, peraltro, ha ben remunerato gli azionisti ma che, dopo la crisi, ha bisogno di azionisti stabili (Fondazione Cariverona lo è certamente) e liquidi, oltre che ben disposti verso il management. La difesa di Tosi appare dunque un po’ contraddittoria, laddove pretende di partecipare solo agli esiti del processo di internazionalizzazione, senza pagare il dazio del mantenere un’importante quota azionaria. Senza dimenticare, infine, che l’ingresso di Abu Dhabi sembra far parte di un’operazione da manuale del furbo Profumo che si svincola, almeno in parte, dal ricatto degli attuali grandi azionisti, affermando nel frattempo (sic) che “ora dobbiamo guardare solo all’economia reale”.