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Alessandro Berti Bolla immobiliare

Disordine e regresso, Favela Chic (Riministan).

Disordine e regresso, Favela Chic (Riministan).

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Questa mattina decido di mettermi alla prova su una distanza più lunga nelle mie performance di romagnolo-walking e compio i 18,2 km tra Rimini e Riccione e ritorno in 2h e 48′ (pulsante applausi dalla regìa). Percorro dapprima il lungomare di Rimini e fino al Marano (un orrido fiume, in un orrido luogo, dove tuttavia i locali all’aperto impazzano con musica et alio tutta l’estate, richiamando orde di emiliani, bolognesi in specie, che sembrano non cercare altro) non incontro altro che stranieri. Russi che passeggiano, indiani, pachistani, qualche cinese che gestisce (?) negozi di infimo ordine, dove si vendono, al freddo e con gli espositori sulla strada, articoli di infimo ordine. I primi italiani li incontro oltrepassato il Marano, poi a Riccione cambia tutto. Bisogna andare a piedi, anche se a velocità sostenuta, per notarlo: cambia lo stile degli edifici, non ci sono locali di infimo ordine (certo, mi dicono, saranno da un’altra parte), ma l’impressione è la stessa di quando a Londra passi da una zona Londonistan ad una zona british. Il problema non è che ci sia un Riministan, che non pare oltretutto somigliare al suo preoccupante omologo britannico. Il problema è, molto semplicemente, il significato in termini economici e di offerta turistica: un’offerta turistica sempre più al ribasso coinvolge tutto, qualunque cosa intorno a sè, generando una sorta di distretto della mediocrità e dell’approssimazione. Ed è proprio nel Riministan che, d’altra parte, giganteggiano gli scheletri degli edifici delle colonie, taluni bellissimi, ma tutti tetri nel loro abbandono. Perché non c’è amministrazione che non abbia bloccato qualunque progetto che non passasse dal partito secondo regolamento. Ho sentito che a Milano, nel quartier Isola, dove abita una mia conoscente assai snob, si sono lamentati della skyline delle nuove realizzazioni edilizie. Chissà se vorrebbero fare cambio con una skyline dove troneggia -zona Marano- un locale la cui insegna (cattivo gusto? idiozia del pubblicitario?) è, esattamente “Disordine e regresso. Favela Chic”?