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Energia, trasporti e infrastrutture

Ricchi premi e cotillons.

Ricchi premi e cotillons.

Pieter Brueghel il Vecchio, Il paese della cuccagna

La notizia dell’inizio della fine per la cuccagna del fotovoltaico viene ovviamente salutata, a seconda delle convenienze e delle lobbies, con toni di volta in volta tragici (migliaia di disoccupati etc…) o sollevati (costa più del nucleare, probably e non rende come il carbone).

Ciò che nessuno sottolinea, salvo incidentalmente e per poi ritornare alla deprecazione di una politica miope, che va contro le energie pulite e che non fa proprio il karma ecologista etc..è la speculazione che i finanziamenti al fotovoltaico, in tale situazione definibili letteralmente di overinvestment, hanno scatenato. Non si fanno le installazioni per produrre energia, non si fanno piani industriali, non si fanno progetti per verificarne la sostenibilità, si prendono i contributi, perché li mette lo Stato. Fino al caso di un imprenditore, incontrato qualche giorno fa, che mi ha detto che voleva farlo perché il figlio, già in possesso di un balocco imprenditoriale regalatogli dal padre perché non facesse fatica (un negozio) voleva anche guadagnare di più senza fatica. Quell’imprenditore, sufficientemente sano e capitalizzato (e soprattutto, ancora dotato di energia educativa) non farà nulla. Ma l’Italia è piena di imprese che stanno realizzando impianti che non serviranno a fare andare meglio i loro conti, dei quali peraltro nessuno più si cura, tanto c’è la moratoria.

Quando finisce il Carnevale, arriva la Quaresima: qualcuno si ritroverà nel deserto. E non sarà solo per 40 giorni.