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Scheletri contadini ed antropologia.

Scheletri contadini ed antropologia.

Di fronte dunque al rischio di morire tutti francofortesi il Censis ci consiglia vivamente di riscoprire le radici, di valorizzare il legame del nostro sviluppo con la tradizione fino a rimettere in circolo i valori fondanti della civiltà contadina, giudicata “la più coerente con la nostra attuale innegabile fatica di vivere, di adattarsi alla crisi, di cercare di andare oltre la brutta stagione”. Per dirla tutta, De Rita pensa che il modo (vacuo e banale) con il quale abbiamo importato “l’agiatezza e la modernità occidentali”, proprio perché superficiale, non abbia saputo incidere sul carattere di fondo della nostra società che, chiamata in questi mesi a lottare per sopravvivere, deve far leva innanzitutto sul suo “scheletro contadino”. Uno schema che boccia clamorosamente la modernizzazione italiana e quelle élite cosmopolite che si sono impegnate a costruirla.

Giuseppe De Rita, CENSIS

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Crisi finanziaria Disoccupazione Educazione Lavoro

Sono stanca (non ho un senso per il lavoro).

Sono stanca (non ho un senso per il lavoro).

Alexander Deineka, Donbass

sono nata il 31 dicembre 1953. Ho iniziato a lavorare il 1 marzo 1973, senza mai interruzioni, di cui due anni come co.co.co, 10 mesi con l’enpals. Non vedo l’ora di andare in pensione. Nella mia famiglia, non ho parenti, solo cognati, tutti impiegati presso lo Stato, sono in pensione da più di vent’anni, e mi prendono in giro. Mi accorgo che passando gli anni non ho più la prontezza e la forza fisica degli anni addietro. Lavoro presso un studio di commercialisti e avvocati, ogni lavoro oltre la routine mi pesa da morire; il mese di maggio è diventato un incubo. Ma per chi devo lavorare ancora? Tempo addietro è stato messo un annuncio per trovare del personale che mi aiutasse: le prime domande che mi fecero i canditati: “quanto si guadagna? quante ore di lavoro durante la settimana? quante ferie mi spettano? il sabato non si lavora, vero? Quando ho inziato a lavorare io, si lavorava tutti i sabati mattina, ed il mese di maggio si attaccava il 2 maggio e si terminava il 31, sabati, domeniche, alcune notti quando si era in ritardo, e tutto a mano, non esistevano i computer, si battevano a macchina tutte le dichiarazioni dei reddit! Chi ora lo farebbe? Mi auguro solo, una volta andata in pensione, di potermi godere tutti i sacrifici fatti durante la vita lavorativa.

Lettera di Bianca Maria a Corriere.it

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Crisi finanziaria

Diritti acquisiti, risorse non acquisite.

Diritti acquisiti, risorse non acquisite.

(…) Un ragionamento analogo viene applicato, su ben più vasta scala, ai trattamenti pensionistici: sino ai primi anni ’90 era concesso ai dipendenti pubblici femmine di andare in pensione con quattordici anni, sei mesi e un giorno di contributi e ai maschi con diciannove anni, sei mesi e un giorno. Il riscatto della laurea e il periodo del servizio militare rientravano a pieno titolo nel computo di tali requisiti. Questi casi estremi sono stati superati dalle riforme senza peraltro chiedere, sempre per la ragione dei diritti acquisiti,  nessun sacrificio ai già beneficiati; sono rimaste inoltre le pensioni di anzianità che è ragionevole sussistano per chi fa lavori pesanti ma non certo per chi lavora ad una scrivania.

Siamo sicuri che tutti questi diritti acquisiti siano davvero intoccabili? Si tratta di diritti acquisiti  che richiedono risorse che tuttavia non sono state per nulla acquisite. A chi dobbiamo sottrarle allora per pagare questi diritti? E i possessori delle risorse espropriande non dovrebbero avere anch’essi acquisito il diritto di non vedersele sottrarre dal legislatore corrente per pagare gli onerosi diritti che i legislatori passati hanno allegramente elargito a destra, a manca e soprattutto (come direbbe Crozza) ad minchiam? Il contribuente attuale, che ha iniziato a lavorare quando la pressione fiscale era al 25, 30 o 35% non ha dunque acquisito il diritto di non vedersi espropriare i frutti del suo lavoro al fine di distribuire ad altri benefici che egli non potrà tuttavia avere quando si ritroverà in identiche condizioni?

Ugo Arrigo, Chicago Blog